"C'è più semplicità e vita in una cellula staminale di quanta non immaginiamo"

Cellule staminali e rigenerazione dei dischi intervertebrali

03-02-2016


Questo post é stato scritto da Luana Piroli

rigenerazione del disco intervetrebaleNegli ultimi anni, le cellule staminali sono diventate un focus importante per la medicina rigenerativa.Un focus che ha dimostrato come le cellule staminali adulte, raccolte direttamente da midollo osseo, tessuto adiposo o sangue cordonale hanno la capacità di differenziarsi in una varietà di linee cellulari.

L’obiettivo degli studi è quello di sostituire o ricostruire tessuti lesionati attraverso la differenziazione di cellule staminali trapiantate direttamente in loco in cellule che siano in grado di promuovere il processo di guarigione o di ripristinare direttamente il tessuto lesionato.

Uno di questi percorsi è la ricostruzione dei dischi intervetebrali danneggiati.

La Malattia Degenerativa del Disco Intervertebrale è il risultato di un complesso processo di cambiamenti che avvengono all’interno del disco stesso, regolato da forze biomeccaniche e molecolari.

Un disco sano è costituito da un nucleo polposo ricco di collagene di tipo II e fibre con un alto contenuto di proteoglicani per favorire la resistenza alla compressione ; è inoltre circondato da un anello fibroso, ricco di collagene di tipo I e fibre che sono disposte in modo parallelo per resistere alle forze del movimento di piegatura e torsione.

La terapia con cellule staminali per la Malattia Degenerativa del Disco si basa sulla ricostruzione della matrice del nucleo polposo.

  • Percorriamo assieme il cammino della ricerca?

Nishimura e Mochida sono stati i primi a reimpiantare cellule staminali autologhe direttamente nel nucleo polposo di cavia soggetta ad ernia del disco e a riferire una diminuzione nella degenerazione dell’anello fibroso, del piatto vertebrale e del nucleo polposo rimanente rispetto al gruppo di controllo [54].

A seguire si evidenzia nell’articolo Richardson et al una nuova pratica dove hanno transfettato cellule staminali mesenchimali utilizzando il fattore di trascrizione, SOX-9, e hanno scoperto che esse differenziavano in cellule condrocito-simili, con la deposizione di nucleo polposo ricco di collagene di tipo II. I dischi degenerati hanno mostrato un significativo miglioramento in spessore e in livello di idratazione.

Le cellule staminali mesenchimali sono state trapiantate nel disco intervertebrale in un modello murino e hanno dimostrato attività proliferativa e ottima vitalità.

Inoltre nell’articolo Orozco et al hanno trapiantato cellule staminali mesenchimali autologhe in dieci pazienti con diagnosi di Malattia Degenerativa del Disco e hanno rilevato un miglioramento nel dolore e nella disabilità a tre mesi dal trattamento.

Questi risultati dimostrano chiaramente l’importanza di organizzare grandi studi clinici per facilitare i risultati nello studio della rigenerazione del disco intervertebrale.

Non smettiamo di credere nella ricerca e nelle sue potenzialità.

Fonte *World J Stem Cells 2015 January 26