Il trapianto autologo di cellule staminali vince sul Linfoma
Il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche, come si legge dall’articolo pubblicato dal Nordic Lymphoma Group, dimostra di essere un approccio curativo nella maggior parte dei pazienti con linfoma T associato a enteropatia, sottoposti in precedenza a trattamenti ad alte dosi.
Il linfoma a cellule T associate a enteropatia è una patologia a prognosi severa, e rappresenta il 5,4% di tutti i linfomi T.
La sopravvivenza media è di 10 mesi ovvero nemmeno un anno (come indicato dall’International Peripheral T-cell Lymphoma Project, che ha valutato il decorso clinico di 62 pazienti).
Per valutare l’efficacia del trapianto autologo come strategia di consolidamento o recupero in questo tipo di linfoma, è stato effettuato uno studio retrospettivo da parte dell’EBMT Lymphoma Working Party.
Sono stati raccolti dati relativi a 44 pazienti con più di 18 anni, sottoposti a trapianto autologo tra il 2000 e il 2010.
I principali parametri valutati sono: sopravvivenza globale, sopravvivenza libera da progressione di malattia, incidenza di recidiva e mortalità senza recidiva.
Dei 44 pazienti considerati 3 risultavano deceduti per complicanze relative al trapianto (infezioni).
41 pazienti sono stati monitorati per 4 anni dal trapianto.
L’esito di questo studio ha mostrato come il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche, per questa patologia possa essere un approccio curativo nella maggior parte dei pazienti con linfoma T associato a enteropatia, sottoposti in precedenza a trattamenti ad alte dosi.
Il trapianto autologo da cellule staminali emopoietiche (con cellule staminali proprie) dimostra sempre di più di essere salvavita per molte patologie.
Conservare il sangue del cordone ombelicale è una procedura unica ed irripetibile che si compie al momento del parto.
Avere a disposizione il proprio patrimonio di cellule staminali consente un trapianto autologo veloce.
*fonte: AUTOLOGOUS STEM CELL TRANSPLANTATION FOR ENTEROPATHY-ASSOCIATED T-CELL LYMPHOMA: A RETROSPECTIVE STUDY BY THE EBMT – Esa Jantunen, Ariane Boumendil, Herve Finel, Jian-Jian Luan, Peter Johnson, Alessandro Rambaldi, Craddock, Claudius Rudin, Jurgen Finke, Gilles Salles, Frank Kroschinsky, Anna Sureda and Peter Andrew Haynes, Michel A. Duchosal, Wolfgang Bethge, Pierre Biron, Kristina Carlson, Charles Dreger – Blood 2013, vol. 121, Numero 13