Parkinson al via la sperimentazione con le staminali mesenchimali al policlinico di Milano
Le cellule staminali in ambito rigenerativo rappresentano un campo di valutazione molto interessante.
Le malattie neurodegenative ne sono un esempio ed a questo proposito sta per partire a Milano il primo studio clinico al mondo che sperimenta l’uso di cellule staminali mesenchimali per trattare una forma di Parkinson tra le più gravi e legata a una malattia molto rara, la paralisi sopranucleare progressiva.
Le persone che presentano questa sindrome hanno in media un’aspettativa di vita di sette anni dal momento in cui si manifesta e di quattro anni dal momento in cui viene diagnosticata.
A condurre il progetto di ricerca sarà Gianni Pezzoli, direttore del Centro Parkinson di Milano e il neuroradiologo Maurizio Isalberti della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Verranno arruolati 20 pazienti: dieci riceveranno le cellule staminali, altre dieci un placebo.
Le cellule staminali mesenchimali saranno prelevate dal midollo osseo dei pazienti stessi – trattamento autologo –
Le cellule mesenchimali sono presenti in tutti i tessuti e sottostanno ad alcuni processi di riparazione, l’idea è sfruttare questo loro ruolo fisiologico indiretto per proteggere il tessuto cerebrale che circonda il danno e rallentare, di conseguenza, la malattia – spiega il Dott. Pezzoli – Non si può essere certi che le cellule si fermeranno nel posto giusto ma, in base alle conoscenze accumulate finora, ci sono buone probabilità che questo accada. “Stiamo seguendo una via che ci sembra la più naturale possibile. Le cellule mesenchimali sono già presenti nel cervello e vengono già utilizzate dai tessuti danneggiati. Noi intendiamo potenziare questo processo”.
*Fonte http://www.galileonet.it/2011/04/parkinson-al-via-la-sperimentazione-con-le-staminali/
SLA: sclerosi laterale amiotrofica le cellule staminali rallentano la progressione della patologia
Sclerosi Laterale Amiotrofica o SLA
Una patologia neuromuscolare degenerativa di cui le cause e le concause sono sconosciute
- Determina perdita della autonomia
- Depotenzia fino ad annullare la capacità di comunicare
- Colpisce le funzioni vitali lasciando la capacità cognitica integra
- Aspettativa di vita: 3/5 anni
Ad oggi di sclerosi laterale amiotrofica non si guarisce.
Per contrastarla si sta investendo in studi con l’utilizzo delle cellule staminali e i risultati sono confortanti.
All’Hadassah Medical Center di Gerusalemme è in corso uno studio clinico di fase II che ha previsto il trattamento con cellule staminali adulte autologhe di 14 paziente affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
Utilizzando la tecnologia differenziano le cellule staminali mesenchimali del midollo osseo, degli stessi pazienti, in neuroni di sostegno specializzati.
Lo studio si chiama ‘NurOwn’ ed è condotto dall’azienda israeliana BrainStorm Cell Therapeutics.
Ciò che mostra chiaramente il lavoro scientifico è un rallentamento della progressione della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) su leggi tutto >