Malattia delle ossa fragili al via il primo studio con utilizzo di cellule staminali nel grembo materno
Malattia delle ossa fragile / Osteogenesi imperfetti o meglio conosciuta come Sindrome delle ossa di vetro, colpisce circa un bimbo nato su 25.000.
L’origine è riconducibile principalmente a fattori ereditari e si manifesta con fragilità ossea (nella immagine sinistra due bimbi americani affetti dalla patologia).
I bimbi nascono già con fratture multiple, non esiste cura definita per la patologia ad oggi.
Sarà un gruppo di ricercatori anglo-svedesi, guidati dal Karolinska Institutet (Svezia) e del Great Ormond Street Hospital (Gran Bretagna), come ci racconta un articolo apparso sull’osservatorio malattie rare, a condurre una sperimentazione utile a ridurre i sintomi prodotti dalla malattia.
La sperimentazione prevede l’utilizzo di cellule staminali fetali impiegate direttamente nel grembo materno su 15 piccoli pazienti.
L’esito verrà comparato con uno studio parallelo dove verranno trattati altri 15 pazienti dopo la nascita.
Ciò servirà a determinare l’efficacia della terapia in età fetale, rispetto a quella neonatale.
Lo studio partirà il prossimo Gennaio.
Un grandissimo in bocca al lupo ai ricercatori!
Elena Cattaneo: Cos’è la ricerca? l’Italia ci investe abbastanza?
In attesa del II° Meeting Fondazione InScientiaFides, che si terrà domani alle ore 09:00 presso l’Ospedale San Raffaele, dove saranno protagonisti i ricercatori, voglio condividere con voi le parole di Elena Cattaneo, che risponde alla domanda:
Cos’è la ricerca? L’Italia ci investe abbastanza?
“La ricerca è l’anima di un Paese civile, una risorsa in grado di fornire prove e descrivere fatti utili a far funzionare le cose al meglio delle nostre possibilità. I risultati della ricerca sono pubblici, visibili, monitorabili, verificabili, di tutti. Da decenni l’Italia sottovaluta tutto ciò, con rare, microscopiche eccezioni. L’Italia è stata la culla della scienza e dell’umanesimo, ma ha perduto presto questa supremazia. Oggi si dà troppo spazio a idee strampalate. Questo umilia e disorienta il giovane studioso. Parallelamente, non esistono iniziative audaci di investimento in conoscenza. Un Paese che non fa ricerca resta indietro, culturalmente e, quindi, civilmente. Perde competitività e opportunità di progresso. In ogni disciplina, le grandi scoperte vengono da investimenti in ricerca di base. Ma serve coraggio per spingersi in quella direzione, e lungimiranza. Oggi la ricerca scientifica in Italia versa in una condizione molto difficile e stiamo assistendo anche alla scomparsa delle idee, con rare isole che sopravvivono”.
Vi aspetto domani!
IL SAPERE CONDIVISO E’ ALLA BASE DEL PROGRESSO
Abbraccio Luana.